Mattinata tra i boschi

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    Elka Hildurdòttir - Scheda

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    Era mattina presto sull’Isola di Berk, una pigra alba aveva lasciato il posto ad una grigia e fredda nebbiolina da qualche ora, ormai, cosa che non faceva che rendere l’atmosfera soprannaturale della foresta ancora meno terrena. Gli alberi di conifera si confondevano nel grigiore, e le cime si perdevano nel cielo. Elka riusciva ad andare avanti con una certa sicurezza solo grazie alla sua conoscenza del territorio. Gran parte della sua attenzione era dedicata al terreno, per evitare di inciampare o calpestare qualche ramo secco ma soprattutto per scorgere tracce di selvaggina. Gli stivali imbottiti di pelliccia non facevano alcun rumore percepibile da orecchio umano sull’umido terriccio del sottobosco mentre avanzava con cautela. Ovviamente, la cosa non poteva durare molto. Con passo decisamente meno felpato e una spiccata noncuranza a passare inosservata, Nebbiosa la raggiunse calpestando un grosso ramo caduto. *CRACK!* Elka trattenne il fiato e restò immobile finchè il suono del legno spezzato sotto la pesante zampa della Tagliatempeste smise di riverberare tra i tronchi, poi sospirò e si girò a lanciare un’occhiataccia alla sua dragonessa che ricambiò con uno sguardo curioso e innocente "Shhh!" La rimbeccò, ma quella piegò appena la testa di lato ed emise un interrogativo gorgoglio di gola. Elka sospirò di nuovo "Siamo a caccia, Nebbiosa, intesi?" le sussurrò più conciliante, ma se la dragonessa capì il concetto, non sembrò preoccuparsene. Ovvio, lei aveva già fatto colazione "Questa è l'ultima volta che ti porto a caccia con me" borbottò la ragazza mentre la Tagliatempeste distoglieva la sua attenzione da lei e tornava a calpestare rumorosamente il terreno per ispezionare la base di un tronco qualche passo più avanti. La ragazza si sistemò la cinghia della faretra sopra la spalla destra e controllò che l'arco fosse ancora al suo posto, ben raggiungibile all'occorrenza, come anche le dodici frecce che si era portata dietro. La calda casacca di lana grigia si scorgeva appena sotto la mantella di pelle con cappuccio imbottita di pelliccia, e i pantaloni scuri si infilavano negli stivali alti per impedire al freddo di raggiungerla. Lo scialle color celeste attorno al collo non le copriva la bocca, stavolta, e infatti una lieve nuvola di condensa si formava davanti al volto puntinato di lentiggini della ragazza ogni volta che questa espirava. Oltre all'azzurro attorno al suo collo, l'unica nota di colore sulla figura di Elka erano i capelli rossi disordinati. Nebbiosa si sarebbe confusa bene con il paesaggio circostante se non fosse stato per il rumore di rami spezzati che accompagnava ogni suo passo. La vichinga la osservò per un po', pensierosa "Come ti insegno il concetto di caccia a terra...?" si domandò tra sè e sè con espressione incerta. Chissà quante prede il grosso animale aveva già fatto scappare!

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    Spero di non aver fatto errori! Fammi tutti i commenti che ritieni necessari, sono tutta orecchie :)
     
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    Signore dei draghi

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    Jack Johannsson - ; Scheda

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    Quel mattino la nebbia era scesa piuttosto presto. Jack era riuscito a malapena a vedere il sole sorgere prima che ogni traccia di esso sparisse dietro la foschia. La condensa si era posata sui suoi capelli castani, inumidendoli, e ad ogni movimento, lanciava goccioline dappertutto. Comunque, ciò non l'avrebbe fermato. Era stato mandato a caccia dal padre e avrebbe dovuto riportare della selvaggina, di qualsiasi tipo entro mezzogiorno.
    Aveva seguito il padre abbastanza spesso da avere una buona conoscenza di quello che doveva fare, infatti si era sdraiato a terra, ignorando i capelli e i pantaloni di pelle umidi e sporchi di fogliame, tenendo la fionda in una mano e le ricariche nell'altra.
    Accanto a lui, come una montagnetta nera, Smeralda lo stava seguendo da vicino, le ali raccolte intorno al corpo e la coda che frusciava silenziosamente sul terreno. La dragonessa ovviamente non stava strisciando. Il suo orgoglio e la sua vanità non le avrebbero mai fatto fare qualcosa che le sporcasse le squame di terriccio, ma si muoveva comunque in modo silenzioso, in modo da non disturbare la caccia del compagno. Stavano seguendo da qualche ora le tracce di un paio di lepri, che sarebbero state un ottimo inizio prima di salire sugli alberi e dare la caccia a qualche uccello.
    Jack si sfregò le mani infreddolite, posando di lato le armi, prima di alzare lo sguardo sulla Furia Buia altezzosa. "Siamo sempre sulla strada giusta?" chiese, la voce appena un sussurro.
    Smeralda annusò appena e annuì.
    Continuarono ancora per una decina di metri, localizzando finalmente le due lepri. Jack si posizionò dietro un masso, sottovento, e prese la mira con la fionda, silenziosamente.
    In quel momento, un rumore forte, come lo spezzarsi di un tronco, spaventò tutti quanti, mentre Smeralda annusava frenetica e si voltava verso la fonte del rumore. Le due lepri si lanciarono via e Jack, nonostante lo spavento, cercò comunque di colpire, sfiorando appena l'orecchio di una di esse.
    "Per Odino" ringhiò il ragazzo, alzandosi in piedi e andando a recuperare il sasso bianco e rotondo che aveva lanciato. Si scrollò di dosso la terra e l'umidità, prima di rendersi conto che Smeralda era andata verso il rumore senza aspettarlo. Ed era pericoloso. Di certo a fare un rumore così forte poteva essere stato solo un drago, di taglia piuttosto grossa, e non era saggio che il suo drago si lanciasse all'attacco senza controllare.
    La Furia Buia, muovendosi a passo felpato, aveva seguito i rumori e il nuovo odore, ma per fortuna Jack la raggiunse prima che si mostrasse alla ragazza e al drago a caccia. Ci mancava solo che rischiasse di essere colpita da qualche freccia, mostrandosi di sorpresa.
    Non ci voleva nessuna grande intelligenza per capire che a fare quel rumore forte era stato il Tagliatempeste della giovane. Non proprio il compagno adatto per una caccia. "Il tuo drago mi deve un paio di lepri, mi sa" commentò ad alta voce, uscendo lentamente dai cespugli, mentre il muso di Smeralda spuntava alle sue spalle per vedere meglio l'altro drago.

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    Non ti preoccupare, va tutto bene :)
     
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  3. shadehikari
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    Elka Hildurdòttir - Scheda

    fGH7zUW

    Nebbiosa continuò ad annusare la base del tronco per qualche attimo, mentre Elka si chiedeva silenziosamente come fare a rendere la battuta di caccia quantomeno non un totale fallimento nonostante la presenza del drago. Sospirò ancora una volta. Sarebbe stata una lunga mattinata ”Se non ti insegno a cacciare come una comune creature terricola in fretta finirò per saltare la colazione...” disse la ragazza lasciandosi sfuggire un mezzo sorriso rassegnato. All’improvviso, però, Nebbiosa drizzò la testa di scatto. Si fece attenta e vigile, puntando con gli occhi un punto non ben definito della boscaglia circondata dalla nebbia poco più avanti ”Che succede?” chiese Elka tornando seria e avvicinandosi di qualche passo alla compagna, la quale aveva preso ad annusare l’aria. Che avesse fiutato un cinghiale o un’alce? Sarebbe stato il primo vero progresso, sempre che la rettile non decidesse di lanciarsi all’inseguimento della preda nella sua tipica corsa sgraziata e barcollante. Nessuna delle due si accorse dell’avvicinarsi della Furia Buia, o almeno non ne udirono i passi, tuttavia Elka avrebbe dovuto sentire il ragazzo che si avvicinava attraverso il fogliame. Alci e cinghiali non fanno lo stesso rumore di un essere umano quando camminano, e per la rossa che di animali selvatici ne aveva cacciati parecchi il suono sarebbe stato ben riconoscibile. D’istinto, impugnò l’arco e portò una mano a sfiorare la coda piumata di una delle frecce nella faretra, pronta a sfilarla e incoccarla, ma non ce ne sarebbe stato bisogno, o così pensò: un ragazzo dall’aspetto mingherlino per un vichingo e coperto di terriccio sbucò dai cespugli e presto potè distinguerlo bene nonostante la nebbia. Se lo avesse visto da lontano, forse lo avrebbe scambiato per Hiccup, ma da vicino la differenza era chiara. Purtroppo si accorse troppo tardi dello sconosciuto per avvisare per tempo Nebbiosa che ringhiò e digrignò i denti aguzzi verso il ragazzo, ma per fortuna, invece di saltargli addosso per tentare di staccargli la testa, scattò verso Elka, che si era già fatta avanti di qualche passo nel tentativo di fermare un eventuale assalto della Tagliatempeste, a cercare riparo dietro la sua schiena, testa bassa che spuntava da dietro il fianco destro della rossa, occhi gialli minacciosi puntati su Jack. ”Sta buona!” le intimò la ragazza cercando di calmarla posandole la mano destra sulla testa. Si assicurò che non ci fosse più pericolo imminente prima di rivolgersi all’altro”Se riesci a convincerla senza che ti stacchi un braccio a morsi puoi averne anche quattro” Replicò con leggero sarcasmo e un sorriso di scuse ”Temevo che portarla a caccia con me sarebbe stato difficile, ma speravo che almeno non avremmo fatto scappare prede altrui. Ti chiedo scusa. Anche da parte sua” disse facendo cenno col capo a Nebbiosa. Lo sguardo della rossa sarebbe infine caduto anche sulla testa del drago nero alle spalle del ragazzo ”E’... una Furia Buia quella?” domandò con un’espressione di incerto stupore sul volto

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2 replies since 11/7/2017, 16:07   93 views
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